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I migliori vini rossi dell’Emilia-Romagna
Sono tanti i vini che rappresentano l’amore per il buon vino di questa regione. Tra i rossi più famosi ci sono sicuramente il Lambrusco, il Sangiovese e il Gutturnio. Il Lambrusco è tra i vini rossi più conosciuti: briosa spuma violacea, profumi di viola e frutti croccanti, sorso vivace e fresco. Non esiste un solo Lambrusco, ma diversi tipi e altrettante DOC (Denominazione di Origine Controllata), come il Lambrusco di Sorbara, il Grasparossa, il Salamino, il Marani, il Maestri, l’Ancellotta e molti altri ancora, a riprova che questo vino dal palato immediato non è così facile da conoscere come si possa pensare. Un altro iconico vino della regione, ma nel territorio della Romagna, è il Sangiovese romagnolo, un clone diverso dal Sangiovese grosso con cui in Toscana si produce il Brunello.
Grandi denominazioni del vino rosso dell’Emilia-Romagna
Il Sanzves, com’è chiamato in regione, ha un carattere rustico e schietto, ingentilito (non snaturato!) negli ultimi decenni dalla sapiente mano dei viticoltori del territorio. La denominazione Romagna Sangiovese prevede almeno l’85% di questo vitigno, più l’utilizzo massimo del 15% di altre uve a bacca nera. Tra i più conosciuti vini della regione c’è il Gutturnio, una DOC che nasce da Barbera (55%-70%) e Croatina (30% - 45%), prodotto sia nella versione frizzante che ferma, dai profumi floreali molto intensi, palato fresco e immediato. In Emilia-Romagna esistono altre svariate denominazioni, come quella dei Colli Bolognesi, dove si prevede l’utilizzo di vitigni di origine internazionale, come il Cabernet Sauvignon e il Merlot.
Abbinamenti con i vini rossi dell’Emilia-Romagna
Non è un segreto per nessuno, che l’Emilia-Romagna vanti una delle cucine tradizionali più amate nel Belpaese. L’abbinamento dei vini regionali, sia bianchi che rossi, con i piatti della tradizione regionale è ciò che di meglio si possa immaginare per un pranzo della Domenica in famiglia. Ecco che le classiche e fumanti lasagne alla bolognese, con un ragù tradizionale piuttosto ricco, si sposano splendidamente con un buon Lambrusco, capace di preparare il palato a un secondo, terzo e quarto boccone, grazie alle sue briose bollicine. Questo vino è perfetto anche per accompagnare una merenda con tigelle, gnocco fritto e salumi misti: la vita vi sembrerà migliore, dopo un pasto del genere! Il Gutturnio nella versione frizzante, come lo stesso Lambrusco, si abbina alla coppa, pancetta e salame, ma anche a formaggi e primi piatti locali. Nella versione ferma, invece, è indicato con arrosti, bolliti e i classici pisarei e fasò.
Sapori e aromi più intensi
Gli amanti della carne vadano dritti verso un trionfale bollito misto, dove il classico zampone modenese si trasforma in pura poesia, se fatto secondo la tradizione. Anche in questo caso un brioso Lambrusco può aiutare il palato, ma chi ama i vini rossi più strutturati non può lasciarsi sfuggire un complesso Sangiovese o un Cabernet Sauvignon. Con un parmigiano reggiano stagionato 30 mesi serve un rosso romagnolo importante, che abbia fatto un passaggio in legno, come un Romagna Sangiovese Riserva, complesso e ampio, sia al naso che in bocca. Fuori dalla regione si possono abbinare questi vini con fantasia e buongusto, divertendosi a mixare anche con dei piatti internazionali. Il succulento brasato di cinghiale si abbina perfettamente col Sangiovese romagnolo Riserva, parente prossimo di quello grosso toscano. Se amate il pollo Tandoori potete provare un Cabernet Sauvignon allevato sulle colline bolognesi, o con un altro rosso che regga per complessità di aromi del piatto.