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Toscana

La Toscana è famosa per i vini rossi, Chianti Classico e Brunello di Montalcino, ma è altrettanto conosciuta per una piccola produzione di vini bianchi, non meno importanti e di qualità. Da vitigni autoctoni come il Trebbiano Toscano, la Vernaccia e la Malvasia, si traggono aromi particolari derivanti dalle caratteristiche del suolo e del microclima. Profumo delicato e intenso, i vini bianchi toscani ricordano le erbe aromatiche, la mandorla e gli agrumi. Scopri in questa categoria le migliori cantine toscane.

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Toscana

I migliori vini bianchi della Toscana

Tra i vini bianchi più importanti della Toscana spicca il Vermentino, presente un po’ in tutta la regione a partire della denominazione interregionale che condivide con la Liguria, il Colli di Luni DOC (Denominazione di Origine Controllata). Rispetto al Vermentino sardo, come il Gallura DOCG, quello toscano ha in genere un titolo alcolometrico volumico leggermente più contenuto, ha una buona freschezza e profumi di frutta bianca (pesca, mela), sentori agrumati e ricordi di mandorla. Il Vermentino della Riviera Ligure di Ponente si differenzia ulteriormente per la buona aromaticità dei profumi, che spesso virano verso ricordi di erbe aromatiche, come la salvia. Oltre al Colli di Luni DOC, nella stessa provincia, quella di Massa Carrara, esiste un’altra denominazione a base Vermentino, il Candia dei Colli Apuani, prodotta anche con Albarola (che ritroviamo in Liguria nella DOC Sciacchetrà e Cinque Terre, sempre assieme al Vermentino) e con Malvasia.

Grandi denominazioni

La Vernaccia di San Gimignano è tra i bianchi iconici della Toscana, prodotto dall’omonimo vitigno autoctono, a cui si può aggiungere anche del Riesling e altre uve per un massimo del 15%. Scendendo lungo la Toscana troviamo la denominazione Ansonica Costa dell’Argentario DOC in provincia di Grosseto, nei comuni di Manciano, Orbetello e Capalbio e nel territorio dei comuni di Isola del Giglio e Monte Argentario, prodotta con l’omonimo vitigno, più un 15% di taglio con altre uve autorizzate. Il Trebbiano Toscano fa parte di moltissime denominazioni, tra cui il Bianco della Valdinievole, in provincia di Pistoia, il Bianco di Pitigliano DOC a cui si può aggiungere Malvasia e altre uve, nuovamente in provincia di Grosseto, e il Bianco Pisano San Torpé, nella zona di Pisa. A Montalcino da uve Moscato si produce il Vino Bianco Moscadello di Montalcino DOC, sia nella versione frizzante, tranquillo e vendemmia tardiva.

Abbinamenti da provare

I vini della Toscana, sia rossi che bianchi, sono tra i più apprezzati nel panorama italiano e, grazie alla loro grande varietà, si possono abbinare con qualsiasi portata. Con uno dei classici Vermentini toscani, segnati da buona freschezza e profumi di frutta bianca (pesca, mela), sentori agrumati e ricordi di mandorla, si possono abbinare piatti di pesce dai sentori intensi, come una rana pescatrice o un tonno in crosta di pistacchi. Col Bianco della Valdinievole Toscano DOC, dal bel colore giallo paglierino lucente, con profumi di fiori gialli, sapore secco e intenso, possiamo spaziare a tutto campo, dalle minestre con verdure, al pesce alla griglia sino ai crostacei. Con un bel calice di Moscadello di Montalcino nella versione ferma (o tranquillo), aromatico e intenso, palato fresco e piacevole, possiamo abbinarci un antipasto di mare, o sbocconcellare delle verdure in pastella. Se invece amiamo provare la versione vendemmia tardiva, il classico abbinamento è con la pasticceria secca, come un cantuccino intinto nel vino.

Sapori e aromi più armonici

Col Pitigliano, un vino bianco toscano piuttosto delicato, con ritorni di fiori e frutta bianca, sorso pieno e sapido, ritorniamo nuovamente ad abbinamenti trasversali a tutto pasto, purché la pietanza non sia eccessivamente complessa per aromi e gusto. A base Trebbiano per almeno il 75%, più altre uve a bacca bianca, il Pisano San Torpé, intenso e caratteristico, con qualche lieve ricordo agrumato, si abbina alle anguille e ai pesci al cartoccio. Facendo un salto sull’isola d’Elba, l’Ansonica ha un bellissimo e intenso bouquet di frutta gialla matura, frutta secca e retrogusto di mandorle, abbinabile ai crostacei in genere, mentre l’Ansonica dell’Argentario, più leggero e immediato, è più indicato con piatti di minore intensità. La Vernaccia di San Gimignano, dal luminoso color tendente al dorato, soffi minerali al naso ed elegante, palato sapido e strutturato, è l’ideale con preparazioni di buona complessità, financo della carne bianca.