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Lombardia

La Lombardia è una regione vasta ed eterogenea dal punto di vista geografico, con suoli e microclimi talmente variegati da permettere la produzione di una vasta tipologia di vini. Di grande interesse tra i migliori vini bianchi fermi della Lombardia vi è il Lugana DOC, prodotto in provincia di Brescia e ottenuto da uve Turbiana, o noto anche come Trebbiano di Soave. Il Lugana regala profumi agrumati di grande sapidità, acidità e freschezza. Importanti anche i vini dell’Oltrepò Pavese, ottenuti dal vitigno Chardonnay, dal carattere internazionale.

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Lombardia

I migliori vini bianchi lombardi

Le principali denominazioni lombarde che riguardano i vini bianchi sono quelle del Lugana, Riviera del Garda, Curtefranca, Valcalepio e Oltrepò Pavese, ognuna con caratteristiche molto diverse. Il Lugana DOC (Denominazione di Origine Controllata) è prodotto con il Trebbiano di Soave o Turbiana, un vitigno bianco autoctono delle province interregionali di Verona e Brescia. Il Lugana è certamente tra i bianchi più versatili della Lombardia, prodotto nella versione “base”, Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante, capace di una buona potenzialità di invecchiamento, tanto che in passato sono state tenute dal Consorzio delle verticali con annate storiche, che hanno dimostrato la sua serbevolezza. Pochi sanno che in Oltrepò Pavese esiste la “Valle del Riesling”, un territorio compreso nei comuni di Calvignano, Montalto Pavese, Oliva Gessi, Casteggio, Mornico Losana e Rocca de’ Giorgi, molto vocato per la coltivazione di questo vitigno a bacca bianca di origine tedesca.

Grandi regioni e denominazioni dei vini bianchi lombardi

In Oltrepò ben 2500 ettari sono impiantati con questo vitigno, in passato per la maggior parte Riesling Italico, poi reimpiantato con il cugino Renano, più elegante, complesso e segnato da maggiore potenzialità di invecchiamento. Oltre a questo vitigno nella zona si producono anche degli interessanti Chardonnay, spesso nella versione ferma, ma anche spumantizzata, oltre al Pinot Grigio. Anche nella denominazione Curtefranca, in provincia di Brescia, si produce un ottimo Chardonnay, a nord delle sponde del lago d’Iseo, tra le colline di Rodengo Saiano, Ome, Gussago e Cellatica. Questa denominazione ha sostituito il Terre di Franciacorta per non creare confusione nel consumatore rispetto alle più note bollicine metodo classico. Le versioni della DOC Curtefranca sono il Bianco “base” e il Bianco con menzione Vigna, il primo con sentori fruttati e note delicatamente erbacee, il secondo con più corpo e struttura. Il Piemonte, rinomato principalmente per i suoi vini rossi, offre anche una selezione di eccellenti vini bianchi con le più rinomate cantine della zona come Vigneti Massa e Bel Colle.

Come abbinare i vini bianchi piemontesi?

L’Arneis è un bianco dal color giallo paglierino, con un naso delicato di ricordi erbacei come il tiglio e la salvia, arricchito da qualche soffio floreale, sorso fresco e retrogusto di mandorla amara. Un bianco con queste caratteristiche si abbina a piatti altrettanto delicati, come degli spaghetti con i calamaretti o gli gnocchi con melanzane e crema di zucchine. Più intenso e agrumato, con profumi che si esprimono su note minerali, perfettamente coerenti anche al palato, il Gavi DOCG è un campione di abbinabilità a tutto pasto. Immaginatelo con una ricca insalata di mare, per poi abbinarlo con del cous cous condito col salmone e le olive, o un polpo in umido: perfetto! Ma il pranzo può continuare a tutto Gavi DOCG, con degli involtini di trota o con del filetto di rombo con fagiolini e pomodori. La Favorita è un’uva che dà bianchi con sentori di agrumi, fiori di acacia e talvolta frutta esotica, che al sorso si esprime per buona freschezza e sapidità. Ottima con i tipici antipasti piemontesi, con le fritture di pesce e crostacei, si presta ad accompagnare anche le carni bianche.

Sapori e aromi più armonici

Il Riesling Italico è un bianco che si presta ad abbinamenti semplici, come con l’antipasto o con la pizza, mentre il Renano è indicato ad accompagnare i formaggi, i primi e i secondi di pesce, fino alle carni bianche, a patto che si tratti di un Riserva. Gli Chardonnay della DOC Curtefranca sono meravigliosi come aperitivi, con degli sfiziosi finger food, e con le preparazioni a base di pesce, come una sontuosa ricciola o un pesce spada alla brace. Lo stesso vitigno declinato nella versione Oltrepò o Valcalepio può dare uguale soddisfazione, soprattutto se si sceglie un menù vegetariano o a base di crostacei. Nel dubbio, gli abbinamenti regionali sono quelli che, più di altri, possono aiutare nella scelta di piatto e vino, ma se si prende un pochino di dimestichezza si possono sperimentare anche qualche abbinamento ardito, come un Riesling renano molto evoluto con uno stinco di maiale, alla maniera alsaziana.