I migliori vini bianchi della Liguria
Gli impervi terrazzamenti della Liguria dov’è coltivata la vite, proprio a strapiombo sul mare, le hanno fatto meritare l’appellativo di regione dalla viticoltura eroica. I produttori sono costretti ad allevare la vite in condizioni estreme, in un fazzoletto di circa 5000 ettari vitati su un territorio prevalentemente montuoso (65%) e collinare (35%). Degli 80 ettolitri di vino prodotti all’anno (dati 2018), la maggior parte è bianco, suddiviso in due macroaree, nella lunga striscia tra Riviera Ligure di Ponente e Levante. Se nella prima fascia sono presente spesso dei vini in purezza, nella seconda si gioca più facilmente in assemblaggi, spesso derivanti dalla vicina Toscana, come nella Colli di Luni DOC (Denominazione di Origine Controllata). A metà tra le due tendenze c’è la Golfo del Tigullio-Portofino DOC, dove troviamo alcuni vini prodotti al 100% da unico vitigno a bacca bianca, come nel caso del Vermentino o della Bianchetta Genovese, e in uvaggi di diverso tipo.
Grandi denominazioni
A metà tra le due tendenze c’è la Golfo del Tigullio-Portofino DOC, dove troviamo alcuni vini prodotti al 100% da unico vitigno a bacca bianca, come nel caso del Vermentino o della Bianchetta Genovese, e in uvaggi di diverso tipo. Tra i vitigni autoctoni più rappresentativi della regione ci sono il Pigato e il Vermentino, entrambi prodotti nella denominazione Riviera di Ponente DOC. Per entrambi questi vini il disciplinare di produzione prevede versioni diverse, da quella ferma, alla Superiore (quest’ultima con almeno un grado alcolometrico in più), che da uve passite su graticci. C’è poi uno dei vini più noti della regione, il Cinque Terre Sciacchetrà, un iconico vino passito prodotto con gli stessi vitigni del suo alter ego secco, il Cinque Terre DOC, che nasce da un uvaggio di Bosco, Vermentino e/o Albarola. In generale questi vini bianchi sono abbinabili sia con la cucina del Bel Paese, che con quella internazionale, ma diciamocelo, non hanno paragoni se gustati coi piatti tipici della Liguria.
Abbinamenti da provare
Se come abbiamo detto questi ottimi bianchi della Liguria sono meravigliosi con la cucina locale, vediamo assieme qualche abbinamento tipico e sfizioso. Con le classiche trenette al pesto di basilico, profumatissime e ghiotte, si può degustare un Pigato, magari nella denominazione Riviera di Ponente DOC, che si veste di giallo paglierino, segnato da profumi da erbe aromatiche come la salvia, fruttato e di discreta mineralità olfattiva. Il sorso è pieno, dotato di buona persistenza e piacevolezza. Ottimo anche col pesce del territorio o con trofie. Con la bianchetta genovese, che trovate in purezza nella DOC Val Porcevera e Golfo del Tigullio-Portofino, dai sentori di fiori bianchi, buona freschezza e dinamicità immediata, si può andare su degli antipasti semplici o gustarla con la focaccia ligure, mentre se preferite quella di Recco col formaggio, suggeriamo un bianco più intenso, come un Vermentino Superiore.
Sapori e aromi più armonici
A proposito di questo meraviglioso bianco ligure, se è tra le vostre prime scelte, perché ne apprezzate i profumi minerali (ben più intensi rispetto al Pigato), la sua bocca sapida, fresca e la lunga persistenza, potete indirizzarvi verso piatti molto aromatici, come una pasta col sugo di noci. Il Cinque Terre Sciacchetrà DOC, nato dall’appassimento delle uve su graticci, dal colore dorato, quasi ambrato, profumi complessi di albicocca disidratata, frutta secco come noci, miele e note eteree, è un campione di gusto, ottimo con tutti i dolci e i formaggi stagionati. Suo cugino, versione secca, il Cinque Terre DOC, dai colori che virano dal verdolino al paglierino, profumi intensi e palato sapido, può abbinarsi a tutto pasto con la cucina regionale, o può essere scelto anche per un semplice aperitivo. Ora non vi resta che sperimentare!