Il vitigno confine: principali caratteristiche del Friulano

In originale il vitigno Friulano si chiamava Tocai, un nome molto simile al vino Tokaji ungherese e polacco ma diverso nel gusto e nelle caratteristiche organolettiche. Dal 2007, in seguito ad una battaglia giudiziaria, si impedì di utilizzare il termine Tocai al di fuori del contesto geografico del Friulia-Venezia Giulia, modificando il nome quindi in Friulano per il forte legame con il territorio. Il vitigno autoctono Friulano assomiglia molto al Sauvignon Blanc, ma predilige terreni di media fertilità e calcarei, adattandosi molto bene a forme di allevamento espanse e a potatura lunga.

Colli Orientali del Friuli DOC: la Denominazione

Arte, storia e vino: la zona di produzione dei vini DOC Friuli Colli Orientali hanno come capoluogo storico il centro di Cividale, sia dal punto di vista paesaggistico che turistico. Il territorio della Denominazione si estende in Friuli-Venezia Giulia a pochi chilometri da Udine, comprendendo la fascia collinare dei comuni di Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis e la zona est di Cividale, tra cui Prepotto, Premariacco, Buttrio, per un totale complessivo di più di 2000 ettari di superficie vitata. I vini prodotti in questa zona sono il risultato di un terroir unico che riesce a garantire un alto standard qualitativo, regalando sensazioni uniche grazie alla secolare interazione tra uomo, vitigno e territorio. I vitigni autoctoni coltivati in questa Denominazione sono la Malvasia, il Picolit, il Pignolo, il Refosco dal Peduncolo Rosso, la Ribolla Gialla, lo Schioppettino e il Verduzzo friulano.

Collio Goriziano DOC: la Denominazione

La Denominazione Collio Goriziano DOC comprende la fascia collinare settentrionale della provincia di Gorizia, vicino al confine con la Slovenia mentre a sud è delimitata dalla pianura isontina. Il Collio comprende circa 1500 ettari di vigneto vitati, che presentano una superficie esposta al sole e ideale per una viticoltura di qualità. I vini del Collio Goriziano si esprimono con un colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli o dorati a seconda del vitigno e delle tecniche di vinificazione. I profumi sono fruttati, netti e intensi, mentre al palato prevale una gradevole morbidezza, sostenuta da un lieve sentore di mandorla, tipiche del Tocai Friulano. Per i vini destinati a prolungata maturazione, la vinificazione prevede un breve periodo di contatto con le bucce dando vita a vini con riflessi dorati più intensi e corposi.

Friulano: i migliori abbinamenti a tavola

Protagonista della gastronomia friulana è il Prosciutto San Daniele: simbolo di storia, territorio e popolo. Il San Daniele è unico per il suo sapore docile e deciso, perfetto da abbinare con un calice del suo Friulano. Un vino di buona struttura anche nelle sue versioni più giovani, caratterizzato da un profumo invitante con una buona complessità e note che variano dalla frutta più chiara, alla dolcezza della mandorla. Un Friulano di ¾ anni di invecchiamento è degno di sostenere un San Daniele 36 mesi, particolarmente sapido e croccante, con un grasso dai sentori decisi di nocciola. Per chi ama giocare ai fornelli, degli spaghetti saltati al Friulano, con una dadolata o uno scrigno di San Daniele, potrebbero essere la scelta più adatta.