Storia dell’Amarone
Si dice che l’Amarone sia nato per caso dal Recioto, vino dolce passito di antica tradizione veneta. Sembrerebbe infatti che questo nobile rosso sia stato prodotto per un errore commesso dalla Cantina Sociale Valpolicella nella lavorazione del Recioto dolce, probabilmente a causa di una fermentazione andata avanti troppo a lungo. Secondo la ricostruzione, quando Adelino Lucchese assaggiò un campione di vino, che sia aspettava essere dolce, come prevede il Recioto, rimase esterrefatto e coniò il termine “Amarone”, proprio per indicare un vino secco, ormai privo completamente di zuccheri. Le prime etichette furono prodotte nel 1938, ma occorre attendere sino al 1953 prima di assistere a una sua commercializzazione più strutturata.
Produzione dell’Amarone
L’Amarone della Valpolicella Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) è un rosso secco da uve passite, uno straordinario vino, che nasce dall’appassimento su graticci di uve sane, perfettamente mature, selezionate già nel momento della vendemmia. I fruttai devono essere areati per evitare che si creino delle muffe in grado di attaccare e rovinare il raccolto. L’appassimento medio dell’uva dura circa 120 giorni, ma ogni viticoltore, in base all’annata e al proprio stile, può decidere di aumentarne o diminuirne il tempo. Una volta raggiunto il corretto appassimento si procede con una normale vinificazione in rosso, con macerazione delle bucce. L’Amarone Docg necessita di un affinamento di almeno 3 anni prima di uscire in commercio, 4 anni per la versione Riserva.
Le uve e le zone dell’Amarone
L’Amarone si produce con le stesse uve utilizzate per il Recioto: Corvina, Rondinella e Molinara. La Corvina veronese, che spesso dà all’Amarone quei tipici profumi di ciliegia, concorre per il 40-70%; la Rondinella che dona tannini, profumi e colore va dal 20% al 40%, mentre la Molinara, che dà freschezza e aromi speziali, per il 5-25%. A queste uve possono esserne aggiunte altre del territorio, come il Corvinone. Le zone di produzione sono ricomprese complessivamente in 19 comuni della fascia settentrionale della provincia di Verona. In etichetta è possibile trovare delle menzioni speciali: “Valpantena” riservata esclusivamente all’omonima zona, e “Classico”, prevista per la zona di produzione più antica corrispondente ai comuni di Negrar, Marano, Fumane, S. Ambrogio e S. Pietro in Cariano. Ogni zona regala caratteristiche diverse al vino, grazie a suoli, esposizione e microclimi diversi. Non vi resta che provarle tutte!
Abbinamenti con l’Amarone
L’Amarone è un vino estremamente complesso, dal rubino intenso tendente al granato, profumi di frutta rossa matura, come prugna, amarena, e soffi intensi di spezie. Il palato è ampio, ricco, con buona morbidezza e grande struttura. Un vino di questa portata, così muscolare, capace di grande potenzialità di invecchiamento, chiede preparazioni altrettanto importanti. E allora via libero agli arrosti, agli stracotti, alla selvaggina e ai formaggi della tradizione. Qualche esempio? Uno stracotto emiliano, fantastico anche da gustare il giorno dopo, aromatizzato con chiodi di garofano e noce moscata, è perfetto con l’Amarone. Non che si debba per forza gustare questo vino esclusivamente con preparazioni lunghe, nossignore, l’Amarone, specie se giovane, è perfetto anche con un semplice filetto al pepe verde.