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Piemonte

Il Piemonte è una delle regioni italiane più conosciute per la produzione di vini rossi, come i celebri delle Langhe, Barolo e Barbaresco. L’incredibile vocazione del terroir e la varietà di vitigni autoctoni, ha permesso lo sviluppo di vini bianchi piemontesi di grande carattere. La vera espressione del terroir, i vini bianchi del Piemonte sono prodotti principalmente da vitigni come Cortese, Arneis, Favorita, Erbaluce, Timorasso, Nascetta e l’internazionale Chardonnay. Note esotiche e intensa armoniosità, scopri la selezione.

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I migliori vini bianchi piemontesi 

Il territorio vinicolo piemontese è ricco di sfaccettature, con caratteristiche davvero uniche, che sanno esprimersi sia nei suoi vitigni rossi che in quelli bianchi, la cui estensione è di 15 mila ettari vitati, sui 35 mila complessivi. I vitigni a bacca bianca più famosi sono Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato, Nascetta e Timorasso. Il primo, l’Arneis, coltivato nell’Astigiano, nel Roero e nelle Langhe, si presta a essere vinificato sia fermo che spumantizzato. Le sue denominazioni principali sono il Roero Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), il Langhe Doc Arneis e il Terre Alfieri Arneis DOC. Il Gavi DOCG è un nobile bianco piemontese da uva Cortese, che trova la sua zona d’elezione negli 11 comuni della denominazione, ma che viene prodotto in minima parte anche nel tortonese (Colli Tortonesi Cortese Doc) e nel Monferrato (Cortese Alto Monferrato DOC). Un’altra uva a bacca bianca molto importante, ma spesso poco conosciuta è la Favorita, prodotta nella denominazione Langhe DOC Favorita.

Cenni storici e curiosità

Secondo alcuni, il nome Favorita, così evocativo è dovuto al fatto che nell’Ottocento fosse diventata l’uva favorita dai contadini di Langhe e Roero, probabilmente per una maggiore facilità di coltivazione rispetto ad altre varietà, mentre altre voci storiche sostengono che quest’uva la “favorita” del re Vittorio Emanuele II. Di storia in storia, è molto bella anche quella legata alla leggenda della ninfa Albaluce, dalle cui lacrime sarebbe nata l’Erbaluce, un’uva dai grappoli dorati. Molto versatile, l’Erbaluce può essere vinificata sia ferma, passita e spumantizzata, grazie alla spiccata acidità delle uve. Tra le denominazioni più importanti c’è l’Erbaluce di Caluso DOCG. L’infinito Timorasso è tra i vini più longevi in assoluto, un bianco quasi immortale, conosciuto nella denominazione Colli Tortonesi Timorasso DOC, di cui è il padre putativo Walter Massa. Si deve a questo produttore infatti il riscatto e la fama recente di questo meraviglioso vino bianco.

Abbinamenti con i vini bianchi piemontesi

L’Arneis è un bianco dal color giallo paglierino, con un naso delicato di ricordi erbacei come il tiglio e la salvia, arricchito da qualche soffio floreale, sorso fresco e retrogusto di mandorla amara. Un bianco con queste caratteristiche si abbina a piatti altrettanto delicati, come degli spaghetti con i calamaretti o gli gnocchi con melanzane e crema di zucchine. Più intenso e agrumato, con profumi che si esprimono su note minerali, perfettamente coerenti anche al palato, il Gavi DOCG è un campione di abbinabilità a tutto pasto. Immaginatelo con una ricca insalata di mare, per poi abbinarlo con del cous cous condito col salmone e le olive, o un polpo in umido: perfetto! Ma il pranzo può continuare a tutto Gavi DOCG, con degli involtini di trota o con del filetto di rombo con fagiolini e pomodori. La Favorita è un’uva che dà bianchi con sentori di agrumi, fiori di acacia e talvolta frutta esotica, che al sorso si esprime per buona freschezza e sapidità. Ottima con i tipici antipasti piemontesi, con le fritture di pesce e crostacei, si presta ad accompagnare anche le carne bianche.

Sapori e aromi più armonici

L’Erbaluce ha delle bellissime caratteristiche organolettiche, che in base alla versione, passano dai profumi fruttati nella versione secca, per andare a quelli di confettura di albicocche e spezie in quella passita, fino alle note agrumate e minerali negli spumanti. Con la versione bollicine potete abbinare degli antipasti di mare o dei primi dalla tendenza grassa, come un tripudio di risotto alla pasta di salame. La versione ferma dell’Erbaluce si presta ad accompagnare i formaggi freschi e i piatti a base di verdure, mentre il passito è meraviglioso con i formaggi erborinati e i dessert alle creme. È il più minerale di tutti i bianchi piemontesi, il Timorasso, dove percepire i tipici sentori di pietra focaia e idrocarburi, dotato di corpo e buon tenore alcolico, oltre alla spiccata sapidità. Sta molto bene con cibi di grande personalità, come il tartufo nero e bianco, i formaggi stagionati e i bolliti. Adesso che avete qualche idea in più per abbinare i migliori vini bianchi del Piemonte, non vi rimane che sperimentare, sia scegliendo delle pietanze in regione, che fuori. Provate, non ve ne pentirete!