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Cabernet Sauvignon

Il Cabernet-Sauvignon di origini francesi, è da qualche tempo coltivato anche in Italia ed in particolare in Toscana, dove è maggiormente diffuso. Si pensa sia un incrocio tra il Cabernet Franc e il Sauvignon, un vitigno a bacca bianca. Il Cabernet Sauvignon noto anche con il nome di “taglio bordolese”, riprende la zona da cui ha origine ovvero Bordeaux, e viene coltivato ed utilizzato per produrre vini importanti come il Cabernet Franc e Merlot.
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Cabernet Sauvignon

Cabernet-Sauvignon: Le origini

Come suggerisce il nome, questo vitigno a bacca nera nasce dall’unione del Cabernet Franc, a bacca rossa e il Sauvignon Blanc, a bacca bianca, avvenuta intorno al XVII secolo. È anche noto come “taglio bordolese”, quando utilizzato in abbinamento al Cabernet Franc o al Merlot per conferirgli maggiore corposità. Il Cabernet Sauvignon negli anni ‘70 era la punta di diamante di quest’epoca, nella quale erano particolarmente richiesti anche a livello nazionale i cosiddetti “Super Tuscan” . Questi erano vini che non rispettavano le tradizionali regole di coltivazione regionale, perché utilizzavano uve provenienti da altri Paesi esteri, come appunto il Cabernet Sauvignon, originario della Francia. Inizialmente il Cabernet Sauvignon era molto richiesto anche in Italia, come il Pinot grigio, ma questa tendenza negli ultimi decenni ha subito un forte calo, rimanendo comunque molto apprezzato all’estero, mercato per il quale viene ancora oggi prodotto e destinato. Il vitigno del Cabernet è stato inoltre esportato negli Stati Uniti, e più precisamente nella famosa Napa Valley, così come nello Stato di Washington, e ancora in Argentina, in Cile, e persino in Australia. Il Cabernet Sauvignon è un vitigno che si adatta molto bene a diverse condizioni climatiche e a diverse metodologie di vinificazione, per questo oggi si trova ampiamente anche in altre regioni italiane quali il Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo e Molise. I suoi vitigni coprono infatti una superficie totale di circa 13724 ettari su tutta Italia. Ha necessità di un clima temperato e di molto sole per poter maturare al meglio. Viene inoltre menzionato nel disciplinare di alcune denominazioni di origine controllata come Alto Adige DOC, Arcole DOC, Bolgheri DOC, Bolgheri Sassicaia DOC.

Caratteristiche del Cabernet-Sauvignon

Questo vitigno ha una particolare personalità e determinate caratteristiche, motivo per cui viene ancora ad oggi usato in abbinamento ad altri vini per dare maggiore corpo e struttura ai vini più delicati come il vino Brunello. Il grappolo del Cabernet-Sauvignon è piuttosto compatto e di forma cilindrica. La sua foglia, di media grandezza, ricorda una forma pentagonale. Gli acini sono invece di forma cilindrica, di medie dimensioni e di colore scuro, con riflessi blu-neri ed una buccia molto spessa. Il vino che si ottiene ha un colore rosso rubino intenso, e si presenta come molto caldo e avvolgente, corposo, strutturato. Il colore cambia però a seconda della maturazione, che sopporta bene anche in botti di legno: se più giovane presenta un colore rosso intenso, mentre se più datato diventa granata. Il Cabernet Sauvignon è anche il vino che viene utilizzato per produrre il noto “Vino Brunello Rosso di Montalcino” prodotto in Toscana, composto con almeno l’85% di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon per l’appunto.

Degustazione del Cabernet Sauvignon

Di Cabernet esistono il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc. Con l’abbreviazione Cabernet, però, spesso si intende proprio il Cabernet Sauvignon, vino più spesso ricercato rispetto al suo cugino Cabernet Franc. La principale caratteristica del Cabernet Sauvignon è quella di essere un vino molto strutturato e corposo. Si possono trovare versioni più fresche, meno mature ma anche quelle con maggiore struttura e che hanno visto un affinamento in botte di legno per diversi mesi. Al naso si presenta come un vino sicuramente fruttato e floreale, ma anche speziato ed erbaceo. Così ricorda infatti sentori di ciliegia, di mora, prugna, ma anche chiodi di garofano e pepe nero. In bocca risulta essere un vino con una buona alcolicità e corposità, ma soprattutto con una importante presenza di tannini. La certezza che sia un vino particolarmente tannico è data dalla sensazione di allappamento in bocca. La sua struttura forte e densa si ritrova anche nel vino brunello, inconfondibile. Per una corretta degustazione si consiglia di aprire la bottiglia un’ora e mezza prima di servire il vino, in un calice di medie-grande dimensioni, in modo da poter far arieggiare il vino e poterne diffondere i profumi floreali e fruttati. Alla vista risulta essere un vino rosso rubino, con riflessi granati se si tratta di un vino più maturo.

Abbinamenti per il Cabernet Sauvignon

Il Cabernet Sauvignon è un vino che si abbina bene a diversi tipi di piatti. La principale differenza riguarda il vino più giovane e quello più maturo. Il primo, infatti, si può accostare bene a salumi stagionati, così come a paste con sugo di carne o selvaggina. Quelli più maturi e quindi con maggiore corpo si sposano con grigliate di carne, carni arrostite, selvaggina e carne di maiale, coniglio, agnello e stufati in generale. Anche con formaggi stagionati l’accostamento è ideale. In alcune regioni viene anche spesso abbinato a piatti a base di tartufo, come i tagliolini con tartufo nero o una tagliata di maiale con tartufo bianco. Tra i premi che ha ricevuto nel corso degli anni, quello del “Wine Spectator” che gli ha dedicato ben 24.000 note di degustazione nel corso delle sue uscite. Rimanendo sempre negli Stati Uniti, zona dove questo vino rimane uno tra i più apprezzati, il giovedì prima del Labor Day si celebra proprio il Cabernet Sauvignon.