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Storia e viticoltura dei vini liguri
La Liguria si distingue da sempre come zona portuale, e anche i vini liguri fanno parte di questa storia. La forma ad arco, che crea un’insenatura naturale, ha reso la Liguria, e Genova in particolare, uno dei porti più floridi del Mediterraneo. Sono state le navi dei Greci, infatti, a importare la vite, e con questa anche le varie tecniche di coltivazione e di vinificazione. I Romani, in seguito, hanno affinato queste tecniche, aumentando la produzione del vino e insieme migliorandone la qualità. La produzione vinicola ligure si è sviluppata negli anni anche grazie alla doppia vocazione marittima e terrestre della popolazione. Infatti, ancora prima della nascita della Repubblica di Genova (1099), i marinai liguri avevano iniziato a piantare le barbatelle di vite raccolte in vari luoghi del Mediterraneo sulle colline alle spalle dei villaggi marittimi, chiamate “fasce”. Grazie a queste iniziative, in Liguria si sono diffusi numerosi vitigni, anche molto diversi tra loro. Come nel resto d’Italia, anche i vitigni liguri hanno sofferto l’epidemia di fillossera alla fine del XIX secolo e il loro numero si è drasticamente ridotto. Prima che la fillossera ne distruggesse la gran parte alla fine dell’Ottocento, in Liguria si contavano più di 300 vitigni, mentre oggi se ne contano 30. La viticoltura ligure ha recuperato finalmente la sua prosperità nella seconda metà del Novecento, arrivando a creare una significativa varietà di vini liguri di ottima qualità.
La produzione di vino in Liguria
Per produrre circa 46.000 ettolitri di vino ligure ogni anno, oggi la superficie vitata copre 1500 ettari, di cui il 65% in territorio montano, il 34% in collina e l’1% in pianura. Il vino bianco domina la produzione ligure (65%), mentre i rossi e i rosati sono meno popolari (35%). Il territorio ligure si divide tradizionalmente in due aree, con Genova come spartiacque: la Riviera di Levante, a est del capoluogo, e la Riviera di Ponente, a ovest. Questa divisione ha un significato anche per la tradizione vinicola. Infatti, la Riviera di Levante, che confina con la Toscana, tende all’uso dell’uvaggio, come è tipico dei vini toscani, e alla coltivazione di vitigni molto diffusi anche in Toscana, come Sangiovese, Malvasia, Canaiolo, e Trebbiano. Invece, la Riviera di Ponente tende ad allinearsi con il vicino Piemonte per la preferenza della vinificazione in purezza, tipica dei vini piemontesi, e per la diffusione di vitigni come Dolcetto e Barbera. Quasi il 50% dell’intera produzione di vino in Liguria è localizzato nella provincia di La Spezia, soprattutto nelle Cinque Terre, dove si sono diffusi soprattutto vitigni a bacca bianca, e dove il lavoro è particolarmente complesso. Infatti, si parla spesso di viticoltura eroica in Liguria, e specialmente in zone come le Cinque Terre, dove i terrazzamenti rendono qualsiasi manovra o attività infinitamente più complicata rispetto ad altre zone di produzione. Nonostante la Liguria non abbia nessuna DOCG, vi si trovano ben 8 DOC e 4 IGT.
Il Vermentino ligure
Il Vermentino è il più diffuso fra i vini liguri. Il vitigno omonimo occupa il 70% della superficie vitata dei vitigni a bacca bianca, e il 45% di quella totale. Questo vitigno di origine spagnola, giunto in Liguria attraverso la Corsica, richiede un clima temperato, soleggiato, ben ventilato, un terreno asciutto, e la vicinanza del mare. Si può ben immaginare come si sia adattato facilmente al clima ligure e ai suoi venti salmastri. Il Vermentino ligure è un vino più leggero ed elegante rispetto a quello della Sardegna, ma è diverso a seconda del terreno. Infatti, il Vermentino tende ad esprimere una significativa mineralità se proveniente dal terreno calcareo di Ponente, e diventa più avvolgente in caso di terreno argilloso di Levante. Sono quattro le DOC di Vermentino liguri: Riviera Ligure di Ponente, Colli di Luni, Golfo del Tigullio, e Valpolcevera. In generale, il Vermentino ligure ha un gusto morbido, con un profumo che richiama frutti come la mela e la pesca.
Abbinamenti con i vini liguri
Quando si pensa a come abbinare i vini liguri, la prima scelta ricade sempre sui piatti della tradizione culinaria ligure. Primo fra tutti, il pesto, i cui sapori richiedono un vino fresco, profumato e leggero. Il Pigato della Riviera Ligure di Ponente o il Vermentino dei Colli di Luni sono due vini bianchi liguri perfetti per il pesto, ma, per gli amanti del rosso, il Rossese di Dolceacqua è quello che ci vuole. Un altro abbinamento perfetto per il Pigato è il cappon magro, l’insalata di mare tipica ligure. Un vino fresco come il Valpolcevera Bianchetta Genovese, invece, si sposa benissimo con un piatto dalla tendenza dolce come il polpettone genovese con ricotta e fagiolini. Il Golfo del Tigullio Bianchetta Genovese è perfetto per un’altra grande specialità ligure dal sapore delicato e un po’ dolciastro, la focaccia di Recco. Un vino come il Vermentino ligure, invece, è così versatile da poter accompagnare i pasti di tutti i giorni, ma anche abbastanza fresco e leggero da essere un ottimo vino da aperitivo.