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Combinazione di terra, vitigno e uomo
I vini artigianali sono differenti, lavorano nel rispetto della natura e intendono presentare i propri vini, la propria storia e filosofia produttiva. I vini biologici seguono un regolamento europeo che delinea una serie di restrizioni nell’utilizzo di determinate pratiche enologiche e sostanze coadiuvanti da utilizzare nelle fasi di vinificazione. Ogni produttore certificato biologico, segue comunque le proprie specifiche rivelando la propria identità e utilizzando pratiche enologiche che più si avvicinano al concetto personale di agricoltura sostenibile.
Vini naturali
Il termine “vino naturale” è spesso usato, ma non vi sono norme giuridiche per questa denominazione. Essi nascono dall’attenzione per la biodiversità, concentrandosi sul rifiuto dell’utilizzo di prodotti chimici come pesticidi e diserbanti e favorendo antiche pratiche agronomiche. I vini naturali provengono da uve biologiche di vitigni resistenti e autoctoni, con forme di allevamento tradizionali. Dalla vigna alla cantina si prediligono attività manuali e quindi si pone un rifiuto alla meccanizzazione dei processi, preservando il frutto in tutta la sua integrità e freschezza. La fermentazione avviene in modo spontaneo, senza aggiunta di lieviti esogeni o di prodotti particolari. L’unico additivo permesso è l’anidride solforosa, ma entro determinate quantità e solo se necessario. Grazie a queste pratiche agricole, i vini artigianali sono la massima espressione delle caratteristiche tipiche del vitigno e dell’uva, semplici ed immediate, in grado di regalare emozioni.
Biologico o biodinamico?
Accanto a quella biologica vi è anche la viticoltura biodinamica, che si fonda sui principi antroposofici in cui i siti agricoli sono visti come organismi in sé stessi con la propria natura individuale. Ecologia, etica, sostenibilità sociale ed economica concorrono a completare il pensiero biodinamico: un’azienda vinicola deve funzionare in modo del tutto autonomo, basandosi solo sulle risorse che ha a disposizione. Un vino biodinamico è coraggioso e prodotto in stretta connessione con il proprio territorio e ambiente. Nasce da sistemi che vanno oltre quello biologico: energia, sintonia con la natura, fasi lunari e valore del tempo. Non esistono certificazioni ufficiali che stabiliscono delle regole per l’agricoltura biologica e il sistema biodinamico, ma solo regole precise per entrambi i sistemi. Nello specifico il regime biodinamico prevede una particolare attenzione ai ritmi naturali come le fasi della luna, i tempi di fioritura, un calendario proprio. L’obiettivo ultimo di ogni viticoltore biodinamico è fare un vino più ricco di sapore, di sostanze nutritive, di valore etico e di connessioni con il proprio territorio. In vigna vengono spesso usati preparati omeopatici con l’obiettivo di dare benessere e forza alla vigna, combattendo con malattie e parassiti.
Vini PIWI
Accanto a queste realtà vinicole, vi esiste anche una piccola selezione di vini PIWI ovvero prodotti in modo sostenibile a partire da vitigni resistenti. Oggi queste varietà sono sinonimo di innovazione e robustezza, verso un’elevata resistenza alle malattie fungine e una riduzione dell’uso di pesticidi al fine di preservare l’ambiente. Il piacere qualitativo del vino si esprime in un modo del tutto rivoluzionario, offrendo ai consumatori la possibilità di esplorare nuove realtà, nuove esperienze di gusto e sapori.