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Toscana

I migliori vini rossi della Toscana

In Toscana si producono importanti denominazioni, di vini sia bianchi che rossi, diventate sinonimo di made in Italy di qualità in tutto il mondo. Tra queste le più famose sono: Brunello, Bolgheri, Bolgheri Sassicaia, Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano. Il Brunello, il Chianti e il Vino Nobile di Montepulciano hanno come base la stessa uva a bacca rossa, il Sangiovese grosso (clone diverso da Sangiovese di Romagna, leggi qui per approfondire). Questo dimostra quanto il concetto di terroir di un vino vada molto oltre al suo vitigno, ma includa il suolo, la zona pedoclimatica, l’esposizione, l’allevamento della vite e la mano dell’uomo. Il vino rosso toscano più famoso è senza dubbio il Brunello di Montalcino Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), nato nella celeberrima fattoria Il Greppo per mano di Clemente Santi, che nella seconda metà dell’Ottocento sperimentò i primi metodi di vinificazione. L’anno che vide la luce questo pregiato vino toscano è il 1865, quando Clemente presentò al pubblico la prima bottiglia di Brunello di Montalcino, chiamato in questo modo in onore della sua uva a bacca nera, denominata dal popolo del tempo proprio “brunello”. Oggi questo famoso rosso toscano è tutelato da un rigido disciplinare di produzione, che prevede che la resa massima di 80 q.li/ha, e che ne regola l’immissione in commercio il quinto anno dopo la vendemmia. Durante questo periodo il Brunello deve affinare per almeno due anni in botte di legno e almeno quattro mesi di affinamento in bottiglia. Il fratellino minore del Brunello, il Rosso di Montalcino, prodotto sempre col sangiovese grosso, è un vino che nasce per essere bevuto più giovane, tanto che può entrare in commercio un anno dopo la vendemmia.

Grandi denominazioni del vino rosso toscano

La denominazione Bolgheri ha storia più recente, ma non meno affascinante del Brunello. Si deve al Marchese Mario Inciso della Rocchetta il sogno realizzato di creare un grande vino, in terra toscana, da uve internazionali. Il Viale dei Cipressi, reso famoso da Carducci, è oggi uno dei simboli della DOC Bolgheri, tanto da essere stato utilizzato anche dal Consorzio nel proprio logo. Per questa denominazione esistono tipologie diverse, il Bolgheri DOC, che può essere prodotto in purezza da singole partite cabernet sauvignon, merlot o cabernet franc, oppure può nascere come assemblaggio tra le tre uve con l’aggiunta di Syrah, Sangiovese o altri vitigni complementari come il Petit Verdot. La versione Bolgheri Superiore prevede gli stessi vitigni, ma ha rese più basse delle uve, oltre ad avere un grado alcolometrico volumico più alto. La DOC Bolgheri Sassicaia l'unica denominazione italiana interamente compresa in una sola azienda, la Tenuta San Guido (2.500 ettari di cui 75 a vigneto), e prevede almeno l’80% di Cabernet Sauvignon, più altri vitigni a bacca rossa. Il Chianti Classico è una denominazione antichissima, risalente al 1716 quando il Granduca di Toscana Cosimo III ne fissò in un bando i confini di produzione in soli nove comuni tra le provincie di Firenze e Siena. Il Gallo Nero è il simbolo del Chianti Classico dal 1924, e deriva dall’antico emblema che rappresenta la Lega Militare del Chianti. Oggi il disciplinare di produzione prevede che il Chianti Classico sia prodotto con sangiovese in purezza oppure in blend con l'80% minimo di sangiovese, più un 20% massimo di altri vitigni a bacca rossa.

Abbinamenti con i vini rossi toscani

La bellezza dei vini rossi toscani è che si abbinano perfettamente ad ogni portata. Si può dunque cominciare il proprio pasto con un bicchiere di vino rosso di Montepulciano, insieme a salumi della cinta senese ed un pecorino di Pienza. Questi possono essere accompagnati da crostini con fegatelli o lardo di Colonnata, bruschette con aglio, olio d’oliva toscano ed un po’ di sale. Dopo l’antipasto si può procedere al primo, sempre continuando con una bottiglia di Montepulciano. Questo vino si abbina bene ad una zuppa di fagioli o ai pici, tipica pasta locale simile agli spaghetti, fatta con acqua e farina bianca e gialla, il cui condimento classico è l’aglione. Se invece volete provare la prelibatezza della regione, ovvero la bistecca “alla fiorentina”, questa si può apprezzare al massimo se accompagnata da un Nobile di Montepulciano, il quale esalta il sapore della carne. Il vino Nobile di Montepulciano, grazie al suo sapore ricco, si abbina particolarmente bene anche all’agnello, una carne dal gusto delicato e dalla consistenza tenera e a formaggi con elevata stagionatura. Per coloro che non amano la carne, si può abbinare a ribollite di verdure durante l’inverno o alla panzanella d’estate, un buon calice di Chianti.

Sapori e aromi più armonici

Ad un Chianti Classico possiamo abbinare, inoltre, tutti i piatti tipici della tradizione toscana, in particolare quelli più strutturati come pici al ragù di Chianina, zuppa di fagioli bianchi, zuppa di pesce e filetto al sangue. Un bicchiere di Brunello, invece, chiama un brasato di cinghiale, oppure un tagliere di formaggi, grazie alla sua struttura corposa e aromatica con cui ne esalta i sapori. Un rosso di Montalcino, essendo un vino più giovane del Brunello si abbina perfettamente a primi piatti di pasta con sughi di carne, tartufi, funghi, risotti, ma anche a salumi toscani e carni rosse alla brace. Infine, un Bolgheri rosso, essendo corposo ed intenso ma con un sapore fresco e sapido, si abbina bene a primi piatti, formaggi stagionati o a secondi di carne, affettati e salumi. Alcuni suggeriscono addirittura di provarlo insieme al cacciucco alla livornese, un piatto di pesce. La tradizione infatti vuole che questa pietanza venga assaggiata insieme ad un vino rosso che sia morbido, fresco e leggiadro, con buona sapidità ed una giusta vena acida. L’abbinamento pesce-vino rosso può destare qualche tentennamento, ma basterà assaggiarlo per scoprire gusti e fragranze che si adattano fra loro alla perfezione.