VINO LAGREIN: UNA STORIA ALTOATESINA
Il Lagrein è uno dei più tipici vini dell’Alto Adige. Tuttavia, la sua origine, come spesso accade, non è certa. C’è chi sostiene che il nome Lagrein derivi da quello della vicina Val Lagarina, ma molti ne riconducono l’origine addirittura alla Magna Grecia, dove, precisamente nella colonia di Lagara, si produceva il vino Lagaritanos. Recenti e numerosi studi ampleografici, però, riportano l’origine del Lagrein alla vicina Francia, in particolare alla Borgogna. Infatti, il vitigno Lagrein, insieme al Teroldego (altro storico vitigno altoatesino), sembra discendere geneticamente dal più diffuso Pinot Nero. Nonostante la prima testimonianza scritta risalga addirittura al 1097 – un editto che decreta le norme della vendemmia per i monaci di Gries –, la più curiosa delle attestazioni si colloca nel 1370. Dopo averlo definito pesten Poczner (miglior vino di Bolzano), l’imperatore Carlo IV ne vietava il consumo alle truppe militari, alle quali preferiva destinare vini più leggeri e consoni ai loro impegnativi compiti. Probabilmente, nasce da qui la consuetudine di vinificare il Lagrein in rosato, meno intenso e meno nobile, mentre il rosso veniva storicamente destinato ai ricchi e ai potenti, diventando un simbolo destinato alla classe dirigente. La maggiore diffusione del Lagrein rosé rispetto al rosso arriva fino alla seconda metà del Novecento, quando il Lagrein rosso riprende piede grazie al lavoro instancabile dei produttori, e conquista il palato dei consumatori grazie alla sua pienezza vellutata e alla sua morbida acidità.
LA COLTIVAZIONE DEL VITIGNO LAGREIN
Nel panorama dei vini italiani, la zona di Bolzano è famosa soprattututto perché vi si produce il vino Lagrein. Il vitigno Lagrein, infatti, ha trovato la sua zona di produzione ottimale nella conca di Bolzano a causa delle temperature miti, che arrivano anche a sfiorare i 40°, e del suolo caldo e sabbioso. La più alta concentrazione di viti si trova nelle vallate a ovest di Bolazno, ma soprattutto attorno al quartiere Gries di Bolzano. Gries, però, è stata prima una città che un quartiere. La grande espansione urbanistica di Bolzano, che arriva a inglobare la piccola cittadina, è stata la causa di una drastica diminuzione della superficie vitata del Lagrein. Per fortuna, questa tendenza è stata invertita: dai 250 ettari degli anni Novanta, oggi il Lagrein arriva a coprire una superficie di quasi 700 ettari. Si tratta, comunque, di un vitigno piuttosto raro: lo si capisce se si paragona agli oltre 140.000 ettari di suolo italiano coperti da un altro e ben più diffuso vitigno a bacca rossa, il Cabernet Sauvignon. Nonostante i vigneti di Lagrein più antichi siano organizzati principalmente a pergola, in quelli di più recente creazione prevale il sistema di allevamento Guyot. Il Lagrein ha una maturazione tardiva, e la vendemmia si svolge tendenzialmente fra le metà e la fine del mese di ottobre. Esistono due biotipi diversi di Lagrein per forma e dimensione del grappolo: il biotipo a grappolo corto e il biotipo a grappolo lungo, che si differenzia dal primo per maggiori vigore e sensibilità all’acinellatura, e rese produttive inferiori, specialmente in condizioni climatiche non particolarmente favorevoli.
CARATTERISTICHE DEL LAGREIN
Il Lagrein è probabilmente il più tipico dei vini rossi altoatesini, e si distingue per la il carattere fruttato e il colore intenso, derivanti da una resa inferiore ai 10.000 litri per ettaro. Le caratteristiche del Lagrein dipendono da vari fattori. Prima di tutto, la vinificazione. Alcuni produttori ricorrono addirittura a varietà internazionali come Cabernet Sauvignon o al Merlot, mentre altri preferiscono vinificare il Lagrein in purezza, procedimento che permette di conservarne le peculiarità. In purezza, il vino Lagrein è fruttato, corposo e tannico. Presenta un ampio bouquet che varia da frutti di bosco, a viola, ciliegia, fino ad includere note di funghi, pepe e sottobosco. Se passato in botte, il bouquet viene arricchito da intense note speziate. Si tratta principalmente del caso del Lagrein riserva, che attraversa un processo di invecchiamento in botte per più di due anni prima di poter essere messo sul mercato. La gradazione del Lagrein non è particolarmente alta: in generale, il vino Lagrein si assesta fra i 13 e i 13,5 gradi. Il Lagrein è il protagonista dell’uvaggio di vari vini sia del Trentino sia dell’Alto Adige che hanno ottenuto la DOC, come ad esempio l’Alto Adige DOC Lagrein e il Trentino DOC Lagrein.
VINO LAGREIN: ABBINAMENTI E DEGUSTAZIONE
La temperatura adatta alla degustazione del Lagrein si aggira attorno ai 16°-18° gradi nel caso di vinificazione in rosso, mentre i gradi diminuiscono in caso di vinificazione in rosato. Gli abbinamenti culinari possibili col Lagrein solo molti, e dipendono soprattutto dalla vinificazione. Nella variante rosé, o Lagrein Kretzer, si tratta di un vino particolarmente adattabile, adeguato per un leggero aperitivo a base di salumi affumicati, come il tipico speck altoatesino, ma che può tranquillamente accompagnare tutto il pasto, specialmente in caso di primi piatti e carni bianche. Il Lagrein rosso, invece, è un vino più strutturato e corposo, adatto a piatti dai sapori più intensi, tipici della cucina di montagna. Il Lagrein rosso, infatti, si accompagna perfettamente alla selvaggina, soprattutto se di piuma, ai tradizionali canederli, alla polenta coi formaggi, e ai formaggi in generale, in particolare se a pasta dura o erborinati. In caso di Lagrein riserva, affinato in rovere o in barrique, l’abbinamento più indicato è la carne alla brace, creando un binomio ideale – Lagrein rosso e grigliata – per un tradizionale pranzo della domenica.