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Campania

“La Campania è unica e impareggiabile. Per me l’Italia inizia da Napoli”. Questa celebre frase di Gérard Depardieu la dice lunga su quanto la Campania sia tra regioni italiane più conosciute al mondo. Anche i suoi vini lo sono, prestigiose perle enoiche, che abbiamo selezionato per tutti gli appassionati di questa grande terra. Sull’e-commerce di Signorvino trovi i migliori vini rossi campani dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, un’ampia selezione di pregiate etichette che ti faranno dire: “Tengo core campano!”.
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Bottiglia pregiata e da collezione custodita nella Teca.

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I migliori vini rossi della Campania

La viticoltura in Campania è un affare serio e antico, tanto che i suoi vini erano già noti nell’Antica Roma. In questa regione si distinguono cinque zone, in cui si coltivano viti a bacca bianca e viti a bacca rossa: il Casertano, l’area tra Napoli i Ischia, l’Irpinia, il Beneventano e il Cilento. I vini rossi campani più famosi sono: l’Aglianico del Taburno, il Taurasi, il Tramonti Costa d’Amalfi, il Vesuvio e il Campi Flegrei. L’Aglianico del Taburno DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) è un rosso austero, dal colore rubino tendente al granato, profumi di pot-pourri di fiori, frutta matura, sorso pieno, complesso e persistente, con buona trama tannica. Detto in passato “Ellenico” per la sua origine greca, questo vitigno è coltivato anche in Basilicata e in altre zone della Campania, tanto che dall’Aglianico nasce anche il Taurasi DOCG, tra i migliori vini campani rossi di sempre, prodotto nella provincia di Avellino. Il suo nome nasce dal piccolo borgo vinicolo che i romani crearono nell’80 a.C., dopo la sconfitta degli Irpini. Il Taurasi dev’essere prodotto con un minimo dell’85% di Aglianico, più altre uve a bacca rossa, e sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni, di cui uno in botti di legno.

Grandi denominazioni dei vini rossi campani

Il Tramonti Costa d’Amalfi DOC è un’altra interessante denominazione, questa volta della provincia di Salerno, prodotta con Piedirosso (40% - 60%) e Aglianico, più altre uve rosse. Occorre spendere due parole sul Piedirosso, perché è tra i vitigni autoctoni della Campania, che sta riscuotendo un certo successo, dopo decenni di semi abbandono. Quest’uva a bacca rossa è coltivata anche nel Lazio e in Puglia, ma trova la sua terra d’elezione proprio in Campania, dove entra in diversi uvaggi, tra cui il Sannio DOC, Campi Flegrei DOC e Vesuvio DOC. Viene chiamato, in base alla zona, con nomi diversi, anche Pere ‘e palummo (Piede di colombo) nella zona di Ischia per esempio, o Strepparossa a Pozzuoli. In entrambi i casi i nomi si riferiscono alla colorazione del rachide e del pedicello dell’uva, che ricordano la tinta rossa della zampetta dei piccioni. La Campania Felix è anche zona di vini vulcanici dalle caratteristiche meravigliose, proprio nelle DOC Campi Flegrei e Vesuvio. Sono vini che si esprimono per sentori minerali, buona sapidità gustativa e potenzialità di invecchiamento.

Abbinamenti con i vini rossi campani

Il Taurasi e l’Aglianico del Taburno sono vini suadenti, ricchi di profumi e avvolgenti in bocca, che possono accompagnare tutte le carni, sia la selvaggina da pelo che da piuma. Volete qualche esempio? L’Aglianico del Taburno Rosso e il Riserva possono essere abbinati perfettamente con carni sia bianche che rosse, con pollame nobile, selvaggina ma anche con ricette elaborate. Ad esempio, con le tipiche salsicce e friarielli, gustosissime tanto da non poter resistere a fare il bis, si può abbinare un Aglianico Riserva, mentre un Aglianico Rosato esprime il meglio di sé quando è accompagnato da un dessert. Il Taurasi è ottimo se servito insieme a piatti dagli aromi accentuati, infatti è adatto ad accompagnare primi piatti al sugo di carne, carni rosse, arrosti, brasati, pollame, selvaggina e formaggi. Se volete uscire dalla regione, provate il Taurasi con un brasato succulento o col gulash trentino. Per quanto riguarda la versione Riserva, può essere abbinata a carni rosse cotte a lungo, selvaggina marinata e cotta in casseruola, ma è ottimo anche come vino da “meditazione”.

Sapori e aromi più armonici

Coi saltimbocca di Sorrento, con sughetto al pomodoro e salame, e con gli “scialatielli alla paranza”, una pasta fresca tipica della Costiera Amalfitana con frutti di mare, rimaniamo in zona con un Tramonti Costa d’Amalfi DOC. Questo vino è molto versatile ed è ottimo con primi piatti al sugo di carne e tortini di maccheroni, ma anche con formaggi di media stagionatura, carni bianche in umido, braciole di maiale, insalate di mare, grigliate di pesce. Con le polpette alla napoletana con pinoli e uvetta passa, si può andare su un rosso vulcanico, come una DOC Campi Flegrei, che supporti con la sapidità questo piatto, mentre con la milza imbottita potreste gustare un Vesuvio DOC. Questo vino è ottimo se abbinato anche a polipetti alla Luciana, con sugo di pomodorini del Vesuvio, ad una classica pizza Margherita, una minestra di legumi e patate, fritture di pesciolini di mare e pesci arrosto. Infine, un ottimo Piedirosso, servito leggermente più fresco, può accompagnare una pizza con la salsiccia, ma anche pietanze a base di pasta o riso in salsa di pomodoro o con il ragù.