• Chatta con noi

    LUN / SAB: 08.00-20.00

  • Chiamaci

    numero verde gratuito 800 987 134 attivo:

    lunedì-sabato dalle 08.00 alle 20.00
    0458613640

    *Il numero è a pagamento. Il costo equivale alla chiamata nazionale, la tariffa dipende dal gestore telefonico.

  • Chiamaci

    lunedì-sabato dalle 08.00 alle 20.00
    0458613640

    *Il numero è a pagamento. Il costo equivale alla chiamata nazionale, la tariffa dipende dal gestore telefonico.

  • Inviaci una mail
label.service.not.available

Umbria

Sebbene prodotti in una regione molto piccola, i vini umbri hanno molto da offrire. La superficie vitata umbra ricopre 13.000 ettari, concentrati soprattutto nelle tre zone vinicole principali: Orvieto per i vini bianchi, Torgiano e Montefalco per i vini rossi. Fra ottime DOCG come il Montefalco Sagrantino e il Torgiano Rosso Riserva, 12 vini DOC e 6 IGT, l’Umbria produce ogni anno circa 900.000 ettolitri di vino, che rafforza sempre di più la propria popolarità, in Italia e all’estero.
%

Questo prodotto non è soggetto a scontistiche e applicazione di coupon.

Seleziona una taglia

Umbria

Storia dei vini umbri

Le origini dei vini umbri e della vitivinicoltura nella regione sono antichissime. La storia del vino in Umbria risale almeno agli Etruschi e si sviluppa coi Romani, per i quali il vino era parte integrante della vita produttiva ed economica delle ville patrizie. A differenza dei Greci, che hanno influenzato la produzione vinicola del sud Italia con le loro ordinate coltivazioni ad alberello, i Romani in Umbria non hanno fatto altrettanto. Infatti, la vite ha a lungo diviso lo spazio con altre colture in un paesaggio agricolo promiscuo, dove spesso è stata costretta ad arrampicarsi sugli alberi e a farsi spazio in modo disorganizzato. Nonostante ciò, si hanno testimonianze scritte della qualità del vino umbro anche molto antiche. Ad esempio, in epoca romana, autori come Plinio il Vecchio e Marziale hanno celebrato i vini umbri nelle loro opere. Dopo un rallentamento produttivo verso la fine dell’Impero Romano, la produzione vinicola umbra si è risollevata grazie all’operato delle abbazie benedettine, in una nuova espansione che non si è arrestata durante lo sviluppo dei comuni e, successivamente, nel Rinascimento. Un passo ulteriore si ha con l’Unità d’Italia, quando si inizia a progettare l’ammodernamento delle tradizionali tecniche di coltivazione. Questo processo non ha portato a risultati tangibili fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, quando le aziende agricole umbre hanno iniziato a specializzarsi e i tradizionali vigneti in pianura sono stati sostituiti da disposizioni geometriche sulle colline umbre. Oggi, la produzione agricola della regione ha individuato nel vino uno dei suoi maggiori punti di forza, che viene ogni anno confermata da premi e una sempre crescente fama.

Varietà dei vini umbri

In Umbria si producono diversi tipi di vino, ognuno con le proprie peculiarità. Nonostante la produzione annuale di vini bianchi (47%) sia solo leggermente inferiore a quella dei vini rossi umbrii (53%), i rossi hanno ottenuto fino a oggi più notorietà e certificazioni. Fra i vitigni a bacca bianca bisogna ricordare sicuramente l’autoctono Grechetto, a base dei vini Orvieto, famosi vini bianchi umbri ma prodotti anche in Lazio. I vini prodotti con uve Grechetto sono di colore giallo paglierino intenso e hanno profumi intensi ed eleganti, con note di pesca. Fra i vini bianchi dell’Umbria, sono delle icone i Muffati Orvietani, a base di Grechetto e Malvasia (vitigni a bacca bianca di tipologia tardiva) o di Sauvignon e Chardonnay (vitigni a bacca bianca di tipologia precoce). Fra i vini rossi, è importante menzionare la prima DOCG regionale, istituita nel 1990, il Torgiano Rosso Riserva. Si tratta di un vino prodotto con uve Sangiovese almeno al 70%, insieme ad altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione, come Cabernet Sauvignon, Merlot, Canaiolo e Colorino. È un vino raffinatissimo, invecchiato per almeno tre anni (di cui sei mesi in bottiglia), che acquista un colore rosso rubino intenso, con note floreali e fruttate. L’altro vino umbro DOCG è il più noto e ampiamente apprezzato Montefalco Sagrantino.

Sagrantino: vino simbolo dell’Umbria

Il Sagrantino di Montefalco DOCG è il più noto vino rosso umbro, prodotto con uve dell’omonimo vitigno. Nonostante le varie ipotesi che lo farebbero risalire alla Spagna, o lo crederebbero importato dai Saraceni, si può parlare del Sagrantino come di un vitigno autoctono. Da disciplinare, il Sagrantino di Montefalco viene vinificato nella tipologia secco e passito, per la quale le uve subiscono un appassimento dalla durata non inferiore ai due mesi. Mentre la resa dell’uva in vino per il Montefalco Sagrantino secco non deve superare il 65%, per il passito la soglia si riduce al 45%. Entrambe le tipologie devono subire un periodo di invecchiamento di trenta mesi, di cui almeno un anno in botti di legno per il secco (non obbligatorio per il passito). Il Montefalco Sagrantino secco è un vino asciutto e aromatico, dall’odore di mora e dal colore rosso rubino intenso, i cui riflessi viola variano a seconda della durata del periodo di invecchiamento. Fra i vari produttori di Sagrantino, è importante ricordare almeno la cantina Lungarotti, nata negli anni Sessanta e nota per la produzione di vini di straordinaria qualità.

Come abbinare i vini dell’Umbria

I vini umbri sono versatili e adatti a vari tipi di abbinamenti gastronomici, a partire dalle più tipiche prelibatezze regionali. La prima fra queste è sicuramente la norcineria umbra, patrimonio regionale apprezzato in tutta Italia e non solo. Un aperitivo fra amici a base di prodotti umbri non può non includere il re dei vini umbri, il Sagrantino di Montefalco, abbinato a prosciutti, salami, salsicce secche, capocolli, guanciali e altri salumi tipici della regione. Lo stesso abbinamento, Sagrantino e prodotti di norcineria, può essere anche utilizzato come antipasto per un classico pranzo della domenica. Il vino bianco più noto della regione, l’Orvieto, è invece un perfetto vino bianco da tutti i giorni. Come tutti i bianchi, si sposa benissimo col pesce ma, visto che l’Umbria non ha uno sbocco sul mare, è tradizionalmente abbinato a pesci di lago, come l’anguilla, la carpa o il persico reale. È da provare con i piatti di pesce tipici della zona del Trasimeno, come la carpa regina in porchetta o il tegamaccio, zuppa di pesce umbra che prende il nome dalla pentola nella quale viene cucinata.